Il Cambiamento
Questa tradizione è individuabile anche all'epoca della feconda civiltà romana.
L'antico popolo nato dalla Lupa, infatti, festeggiava i Saturnali, dedicati al dio Saturno, protettore dell'agricoltura, iniziando poco prima del Solstizio e concludendo circa un mese dopo.
I Saturnali costituivano un momento di gioioso diletto: le scuole chiudevano, il lavoro si fermava ed il rigido ordine romano si dissolveva.
Nello stesso periodo, i Romani rispettavano anche un'altra importante festività, considerata tra le più importanti dell'anno: il genetliaco della dea Mitra, che cadeva il 25 dicembre.
Nonostante dicembre abbia sempre avuto una valenza considerevole, chi rese il 25 dicembre la festa per eccellenza fu una figura storica legata al cattolicesimo: Papa Giulio I (data incerta sulla nascita - 352 d.C.), famoso per la controversia sugli Ariani.
Seguendo una tattica già adottata dagli antichi Romani, la Chiesa Cattolica decise di indicare come nascita di Gesù il 25 dicembre, in modo da poter inglobare le varie festività pagane in un'unica, grande ricorrenza cattolica e di attirare, in questo modo, quante più persone possibili alla nuova fede.
Questa strategia ebbe un successo clamoroso, grazie soprattutto a quanto avvenne nel Medioevo: la gente, seguendo i diktat della Chiesa, si recava a Messa la viglia di Natale e poi, finita la funzione, iniziava i festeggiamenti, ricalcando a grandi linee gli sfarzi dei Romani nei giorni dei Saturnali.
In questo modo, la festività del Natale prese sempre più piede, riuscendo a conciliare il bisogno di religiosità con quello di divertimento, e diventando uno dei giorni più amati dell'anno.
Ed anche se il 25 dicembre non è la nascita esatta di Gesù poco importa: il giorno di Natale rappresenta per noi tutti un momento di condivisione e riflessione, nonché un tempo per ricordare l'avvento della figura più importante all'interno del panorama cristiano.