Storia delle uova di Pasqua
Le prime uova decorate della storia risalirebbero a circa 60mila anni fa; in un sito archeologico in Sudafrica, infatti, sono stati ritrovati diversi frammenti di uova di struzzo che originariamente dovevano avere la funzione di recipienti per l'acqua.
Nelle civiltà Persiane, invece, era usanza scambiarsi semplici uova di gallina in occasione dell'avvento della primavera: la tradizione fu adottata anche da altre popolazioni, come quella degli Egizi, dei Greci e dei Cinesi.
Il Cristianesimo riprese queste antiche consuetudini e le riadattò, per cui le uova, dipinte di rosso come il sangue di Cristo o decorate con croci e altri simboli, divennero la rappresentazione perfetta della resurrezione di Gesù.
Durante il medioevo ebbe inizio il rituale dello scambio di uova colorate, che però era unicamente previsto come regalo alla servitù.
Successivamente venne sviluppata la creazione di uova artificiali riccamente decorate con elementi quali l'oro o l'argento, che stavolta erano prerogativa delle famiglie nobili e aristocratiche.
Ma è grazie all'orafo Peter Carl Fabergé che iniziò a diffondersi la tradizione che conosciamo oggi: nel 1885, infatti, lo zar commissionò per la zarina un uovo in platino smaltato di bianco che contenesse all'interno un ulteriore uovo, interamente d'oro, scrigno a sua volta di una riproduzione della corona imperiale e di un pulcino.
Da qui prese sempre più piede l'usanza della sorpresa all'interno dell'uovo.