Epifania in Italia

Si chiama Barbasa a Modena, Vecchia a Pavia, Vecia a Verona, Redodesa o Marantega a Venezia, Berola a Treviso, e cosi' via: tanti appellativi per una sola protagonista, la Befana, icona da tempo immemore dell'immaginario magico popolare.

Nelle culture contadine di quasi tutta Europa durante la Dodicesima Notte, quella dell'Epifania, le persone si radunano attorno al focolare per raccontarsi storie fantastiche e trarre auspici per il futuro.

E quasi sempre pensano che in quella stessa notte gli animali parlino nelle stalle e nei boschi circostanti.

In Italia ogni regione ha le sue usanze tipiche, ma tra le più curiose vi sono la Pasquella romagnola e la Pasquetta abruzzese.

In entrambi i casi il nome deriva dal momento dell'anno considerato la prima Pasqua, passaggio cruciale dall'anno vecchio a quello nuovo.

Pasquella romagnola

In Romagna il 6 gennaio si festeggiano gli Antenati, antico retaggio di culto dei morti collegato a quello agrario della fertilità.

Qui, i Befanotti, gruppi di cantori che rappresentano gli avi, girano di casa in casa intonando la Pasquella, canto rituale di augurio e prosperità.

Pasquetta abruzzese

Molto diffusa in Abruzzo è invece la devozione alle statuette di Gesù Bambino.

Se vi recate a Lama dei Peligni, cittadina in provincia di Chieti, il 6 gennaio la gente del paese, soprattutto i più piccoli, si reca in chiesa per baciare la statuetta del neonato Gesù.

Sembra, infatti, che il piccolo manufatto abbia poteri taumaturgici, avendo preservato la popolazione dalle pestilenze in tempi passati.