Miti e racconti di Pasqua

Strettamente connessa alla Passione e al sangue di Cristo, la Pasqua celebra anche la gioia data dal senso di comunione con la natura e dalla vita che si rinnova dopo la morte.

E' in quest'ottica che vanno letti non solo i suoi rituali, usanze e usi calendaristici (legati peraltro alla stagionalità, non a caso primaverile), ma anche i simboli e le leggende diventati oggi parte integrante della cultura popolare.

Ecco dunque un piccolo repertorio di racconti tramandati oralmente da nonna a nipote e connessi al mondo animale e vegetale: un messaggio di speranza e di trasformazione che parla direttamente al cuore, rivelando con sensibilità e intelligenza il senso spirituale profondo della ricorrenza più importante della cristianità.

La passiflora

Una lacrima mista al sangue di Gesù appena deposto dalla croce cadde su una piantina che attendeva di sbocciare.

Immediatamente i suoi boccioli si aprirono, rivelando corolle molto particolari recanti i segni della Passione: la corona di spine, i chiodi e il martello.

Il fiore fu chiamato passiflora, o anche fiore della passione.

Il salice

Mentre Gesù trasportava la croce cadde ai piedi di un salice che si ergeva sul suo cammino.

L'albero, impietosito da tanta sofferenza, piegò a terra i lunghi rami, permettendo così al Cristo di aggrapparvisi.

Quando in seguito Gesù riprese il suo cammino, il salice rimase con le fronde pendenti verso il basso e continuò a piangere: per questo ancora oggi viene chiamato Salice Piangente.

Il pettirosso

Mentre Gesù era affisso sulla croce, un uccellino che volava nei pressi del Calvario fu mosso da pietà e gli si avvicinò.

Mentre gli rivolgeva parole di conforto tentò col becco di estrarre alcune spine dalla fronte.

Nel fare ciò le sue piume si macchiarono di sangue.

Nonostante la pioggia l'uccellino conservò quelle gocce rossastre sul petto, vicino al cuore, come pegno d'amore.

E gli uomini, commossi da tanta carità, decisero di chiamarlo Pettirosso.

Il melograno

Mentre Cristo percorreva la via del Calvario dalla sua fronte stillavano copiose le gocce di sangue.

Uno degli apostoli, che seguiva la processione tenendosi a distanza, raccoglieva i sassolini macchiati su cui era caduto il sangue benedetto radunandoli in un sacchetto.

La sera stessa, durante il Cenacolo, l'apostolo pietoso trasse dalla tasca il sacchetto per mostrarlo ai compagni, ma anzichè dei sassolini, vi trovò dentro un frutto bizzarro con molti chicchi, simili per colore al sangue di Gesù: era nato il melograno.