La tradizione di soffiare sulle candeline di compleanno

Il gesto più classico e tradizionale durante le feste di compleanno è quello di soffiare le candeline poste sulla torta. Ma quali sono le origini di questa usanza?

Ad oggi, purtroppo, non si ha un vera e propria certezza sulla genesi di tale consuetudine, per questo motivo riporteremo di seguito soltanto due tra le ipotesi più accreditate, seguite da alcune curiosità e credenze.

Usanza dell’antica Grecia

Alcuni ipotizzano che nel periodo storico dell’antica Grecia fosse tradizione dei greci portare in dono alla dea Artemide dei dolci.

Essendo costei, oltre che dea della caccia e delle iniziazioni femminili, anche la dea della luna, i dolci avevano una forma rotonda e venivano ornati da candele accese: si riteneva che il fumo scaturito dalle fiamme potesse trasportare i desideri degli uomini fino in cielo.

Spiriti maligni

Molte tradizioni di genere pagano riportano che le candeline utilizzate in banchetti e celebrazioni avessero lo scopo di tenere gli spiriti maligni lontani dal festeggiato e dagli invitati e che dovessero venire spente solo una volta che la festa fosse finita. In questo modo il fuoco non sarebbe più servito da protezione e gli spiriti sarebbero andati via da soli.

Una candelina in più

Secondo alcune antiche usanze, nel momento in cui si dispongono le candeline sulla torta, ne andrebbe sempre aggiunta una in più rispetto agli anni del festeggiato, in quanto starebbe a rappresentare la sua vita dal concepimento fino alla nascita.

Scaramanzia odierna

Al giorno d’oggi, per far sì che il desiderio espresso nel giorno del proprio compleanno si realizzi, esistono diversi riti propiziatori e scaramantici da poter mettere in atto, derivati da credenze popolari.

Il primo è quello di soffiare sulle candeline spegnendole tutte insieme al primo colpo: secondo alcuni, la fortuna di riuscire in una simile impresa assicurerebbe la certezza della realizzazione del desiderio.

Un altro rituale è quello di spezzare le candeline immediatamente dopo averci soffiato sopra per evitare che altri possano volere appropriarsi del desiderio appena espresso.